Recensioni

Il nostro modo di recensire


Quando ho avuto l'idea -rivoluzionaria e probabilmente unica nel suo genere... -  di aprire un blog sul buon cibo, la perplessità più grande è stata a che titolo io dessi pareri, consigli o opinioni su un piatto assaggiato o un ristorante visitato. Ho deciso dunque di darmi una regolata...




Agriturismo Mare e Monti ad Agerola

L'agriturismo è di quelli veri, dove tantissima parte di quel che mangi è prodotto in loco. 









Le Eccellenze di Guglielmo Vuolo

La scelta ed il dosaggio degli ingredienti rendono la pizza di Vuolo una delle poche ad offrire sempre un equilibrio incredibile, una "vitalità" della farcitura che ne fa apprezzare in ogni momento la qualità della proposta.






Osteria Don Maccarone

L'ambiente è caldo, calmo, con luci soffuse; quadri, stampe, oggetti, citazioni sono funzionali a creare un clima di accoglienza tipico della trattoria, con un tocco di borghese eleganza.





Pizzeria del Presidente a Spaccanapoli

Con la nuova Pizzeria del Presidente, Maria e Felice, hanno voluto celebrare la memoria di Ernesto Cacialli, padre, suocero ed indimenticato interprete della pizza napoletana continuando a regalarci assaggi memoriali della sua sapienza.






Pizzeria da Mimì ad Aversa

Andare da Mimì, pizzeria dal 1964 è un'esperienza che riporta in un altro tempo per la location, le persone, la cordialità. Un bel percorso di rimandi continui tra il passato ed il presente, un andirivieni piacevolissimo che stuzzica il palato ed incuriosisce il cliente.





Agriturismo Sangiovanni a Caiazzo



Qui si avverte l'esigenza di comunicare l'imprescindibile rapporto dell'uomo con la terra, portando per mano gli ospiti in un percorso alla riscoperta dei suoni, dei colori, degli odori e dei sapori di questo angolo di Campania. 





Add'o guaglione: la pizza del centro a Fuorigrotta

Se i preliminari sono importanti, l'assaggio lo è ancora di più: questa pizza ha una leggerezza e un gusto che solo pochi pizzaioli riescono a rendere e dei quali si ha consapevolezza già dal primo boccone.








I Cibi cotti di nonna Anna

Pretende che la si chiami 'a nonna (come facevo con la mia di nonna) perchè "'o signore sta solo in cielo" e fintamente preoccupata delle foto che un pò tutti le fanno "ma con tutte ste fotografie, nun è che me fanno nà fattura?!?!" ci lascia con un bacio e con un "ue, io vi aspetto in settimana un'altra vota!"




La taverna del buongustaio


Totò ovviamente ha un posto di rilievo e con una delle sue celebri espressioni avverte che qui sono possibili solo "sedute brevi": si mangia, si beve, un "intrattieno" di pochi istanti e via.




Babette

Le birre proposte sono ormai un paio di centinaia ed è straordinario trovare al di sotto di Roma un posto dove fa bella mostra di se tutta la famiglia Cantillon ad esempio.





Osteria da Caliendo

Il ritmo è giusto, le portate arrivano con tempi sereni ma non lenti, perfetti per godere della freschezza di quel che si è mangiato e per scrutare un pò l'orizzonte del panorama che non è possibile abbandonare neanche un istante.





Gran Gusto


La sala è ampia, accogliente, con un atmosfera sobria e luci soffuse; la grande enoteca, dove pure è possibile sorseggiare qualcosa, fa da quinta su di un lato, dall'altro il forno e la cucina a vista mettono in risalto il lavoro dei cuochi.



Non credo di ricordare un mio passaggio alla Pignasecca senza avere per lo meno curiosato (ovviamente è solo un eufemismo per dire che ho assaggiato) nella vetrina della pizzeria al 22.



La famiglia Silvestri cura questo locale, nato come un Vini e Oli, dal 1898 ed oggi si propone come una piccola oasi di gusto che serve i rioni sanità, Fontanelle e Materdei.



Le pizze vengono servite in un packaging (credetemi non è superfluo chiamarlo cosi in questo caso) perfetto; la frittura è asciutta, fragrante, il ripieno risulta calibratissimo e riporta davvero ai sapori delle fritte che una volta si potevano gustare con facilità ma che oggi cominciano ad essere sempre più rare.








La visita in cucina mi ha confermato la bontà degli ingredienti (quanti pub hanno la signora addetta alla pelatura e alla sezionatura delle patate fresche invece che i bustoni di patatine surgelate) e la passione dei ragazzi che vi ci lavorano.


La pizza dell'alleanza, premiata come miglior pizza del 2013 nella classifica redatta dal Gambero Rosso, è un pò il manifesto del lavoro di ricerca dei pizzaioli 2.0 nella valorizzazione dei prodotti del territorio nella declinazione di Ciro Salvo: fior di latte di Agerola, lardo di colonnata, cipolla ramata di Montoro, scaglie di conciato romano e olio evo Don Alfonso. 



A pochi passi da lungomare Pertini, questo piccolo take away aperto meno di un anno fa, rappresenta la scommessa di una coppia sul lavoro e nella vita: lui skipper per quindici anni tra le isole del mare egeo, lei 20 anni di lavoro nei ristoranti flegrei. 


Una delle ragioni per le quali è nato Cucina pop è la necessità di parlare, incontrare e conoscere i protagonisti della cucina popolare, la cucina di tutti e per tutti, che non sia necessariamente congelata nella tradizione ma che ne condivida le urgenze e le priorità. Abbiamo avuto il piacere di conoscere ed apprezzare, incontrandoli nella loro pizzeria due alfieri della cucina popolare napoletana: Maria Cacialli e Felice Messina.


Le signorine Marina (in sala) ed Enza (in cucina), coadiuvate dalla nipote, da ottime custodi della tradizione gastronomica del posto, ci invitano alla scelta declamando il menù: scialatielli fatti in casa di mare, scialatielli ai frutti di mare, gnocchi, ziti alla genovese.
Promuovere l'incontro tra culture, momenti di aggregazione, corsi di cucina multietnici, approfondimenti sulla toponomastica cittadina, animazione di quartiere per bambini e adulti, le tipicità del territorio, installazioni d'arte.
Non è il testo di un progetto proposto alla comunità europea per le regioni obiettivo 1 né le attività di un centro sociale ma semplicemente la vita quotidiana di un negozio di frutta e verdura.



Antica osteria Pepe
All'arrivo delle pizze si scatena la bagarre di mugolii e osservazioni. 
Attacchiamo con il ripieno: qui per la prima volta e a differenza della ricetta classica napoletana ho gustato una pizza con le scarole messe a crudo e non posso che confermare che questa è la creazione più emozionante fra tutte quelle assaggiate.



Si viene accolti da una fontana di cioccolato, in colatura perpetua, con la quale viene riempita la punta del cono. L’idea che l’ultimo morso avrà qualcosa da dire mette il golosaccio davvero di buon umore. La mia attenzione è stata poi catturata dai “nuovi” gelati, i cui ingredienti spesso sono prodotti locali e stagionali accostati a volte in maniera ardita altre in modo più che intrigante.





Antica Pizzeria Capasso
La storia di famiglia è ricca e articolata. La tradizione è addirittura anteriore al 1900, anno in cui la nonna Adele Lieto aprì con il giovane marito Giovanni Capasso, sino ad allora materassaio il  locale di Porta San Gennaro. Infatti i Lieto nel Vasto sfornavano pizze già nel 1847 ed è dunque una tra le famiglie più antiche in città dedite all'arte della pizza.






Mister Fritto
Non sappiamo che sarà di Lino, se dovrà ancora scontare una giusta condanna o meno, ma l'entusiasmo con cui vive questa sua personalissima modalità di riscatto è contagioso ed invito tutti quelli che possono a fargli visita per mangiare un bel fritto di pesce guardando negli occhi un lazzaro felice e cercando di capire ancora una volta cosa sia Napoli.






Mai fermarsi alla prima impressione però: il piano superiore coloratissimo, con stampe vivaci e balconcini che affacciano allegramente sul vicolo, presenta ben due sale per totali 48 coperti.

Commenti