Osteria don Maccarone

Via gradoni di Chiaia, 12
Tel.081.40.32.51/081.42.44.113

Domenica, mezza mattinata. 
La decisione è presa: gironzoliamo un pò per il centro storico, scegliamo una trattoria a caso dove fermarci e nel primo pomeriggio visita al Tunnel Borbonico. Programmino niente male per un giorno festivo di metà Novembre, con un cielo grigiastro ma con temperature ancora piacevoli per fare due passi. 
Napoli la domenica si ammanta sempre di un'aria particolarmente festosa: ragazzine sotto braccio che saltano ammiccanti da una vetrina all'altra, giovanotti sovrappeso che fanno la corte con una pizza fritta per aperitivo, turisti più divertiti da queste scene che dai monumenti transennati come fossero un'installazione di Christo, l'artista parigino.

Il Reichstag di Berlino impacchettato da Christo
Palazzo reale transennato da Giggino
Scendendo per via Chiaia, curiosando tra le strade adiacenti, intravvediamo l'insegna di una trattoria e dei tavolini gradevolmente apparecchiati. E' l'una, lo stomaco comincia a brontolare e battezziamo l'Osteria Don Maccarone come palcoscenico del nostro pranzo domenicale. 


L'ambiente è caldo, calmo, con luci soffuse; quadri, stampe, oggetti, citazioni sono funzionali a creare un clima di accoglienza tipico della trattoria, con un tocco di borghese eleganza. Mariarosaria, 20 anni di esperienza in cucina ed una passione per i risotti, e Pippo, suo consorte e "giovane" bancario in pensione, si sono lanciati in questa nuova avventura già da 5 anni, offrendo ai propri clienti piatti della tradizione partenopea e qualche bella rivisitazione.
Essendo ancora protagonisti della dieta POP, decidiamo di attaccare direttamente con i primi. Scegliamo 4 diverse proposte per assaggiare di tutto un pò: pasta e fagioli con frutti di mare, una genovese (ovviamente), risotto zucca e gamberi e risotto gorgonzola, pera e noci.


I primi piatti si rivelano tutti ottimi ed abbondanti. La pasta e fagioli con i frutti di mare è gustosa e sapientemente bilanciata nei sapori. 
La genovese è delicata, con carota e pomodorini ben visibili, presentata anche con pezzetti di carne del sugo e riccamente cosparsa di formaggio.



Dettaglio (ph P.Cocozza)

I risotti sono bene interpretati, la mantecatura e i sapori convincenti. 
Con la zucca e i gamberi si corre sempre il rischio di un riso poco saporito, dalla dolcezza stucchevole ma non è questo il caso; in cucina sono stati bravi ad equilibrare il dolce ed il salato offrendo un piatto quasi goloso. La bravura nel sapere dosare gli ingredienti si ritrova anche nel risotto gorgonzola, noci e pere, invitante e intrigante, del quale ne vorresti sempre un pò di più. 



L'attesa dei primi e la loro abbondanza ci fanno tenere più stretti nella scelta dei secondi. Optiamo per una porzione di alici ed una di baccalà fritti.



ph P.Cocozza

Le foto non rendono l'idea dell'abbondanza dei piatti in quanto sono scattate in corso d'opera, ma anche in questo caso non si può dire che le porzioni  fossero risicate. Frittura eccellente.
 

Per finire, avendo intravisto questa fetta di pastiera ad un altro tavolo, come avremmo potuto esimerci dall'ordinarne un paio di porzioni (ed una fetta di babbà che non ha fatto in tempo ad essere fotografata).
I dolci sono tutti preparati da Mariarosaria; la sua pastiera (a Napoli non esistono due ricette di pastiera uguali) è alta, ricca di frutta, con essenze di neroli e fiori di arancia appena accennati e dal ripieno decisamente bagnato, quasi cremoso.

Staff&Poppers (ph P.Cocozza)

Finiamo facendo quattro chiacchiere con Pippo, Mariarosaria e lo chef Alessandro (originalissimo, con un cappello tra Gigen e grande puffo; è curatore del blog sulla buona alimentazione Zuma convivium) sorseggiando caffè ed il buon amaro alle erbe prodotto dai proprietari in persona.


Selfie (qui c'è anche P.Cocozza)

Veniamo ai prezzi: per 4 primi, 2 secondi, tre dolci, 1 vino, 1 acqua minerale, 2 caffè e 2 amari 90 euro(22,5 euro a persona). 
Note dolenti a nostro avviso la tempistica troppo lunga (vabbè che è domenica, ma siamo entrati all'una per uscire alle quattro passate) e il costo di caffè e amari (10 euro) che se non offerti come in altri locali del genere, per lo meno potrebbero venire proposti a cifre più ragionevoli.


E la nostra visita al Tunnel Borbonico? Saltata quella programmata alle 15.30, fortunatamente ve n'è una alle 17.30. Consigliatissima!





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