E' cominciata l'era del nipote del Presidente

E' passato davvero  tanto tempo dalla mia ultima visita a La figlia del Presidente, il locale di Maria Cacialli e Felice Messina del quale abbiamo più volte parlato relativamente alla prima sede, la nuova location e la diffusione del brand in oriente.

L'occasione della mostra di Chagal alla Basilica di Pietrasanta ai Tribunali ma soprattutto il desiderio di tornare a salutare Maria e Felice, anime vere del centro di Napoli, ci ha portati ad affrontare le orde di turisti e appassionati locali alla ricerca di un tavolo presso il quale soddisfare il proprio desiderio di affondare le fauci nelle enormi creazioni di famiglia.


Non mi dilungo a raccontare i divertenti convenevoli e mi lancio subito nell'esaltante ricordo delle frittatine, quelle originali (la ricetta è della buonanima di don Ernesto), quelle ricche di ripieno, filanti e cremose di besciamella. 
Vi prego di dilungarvi sulla seconda foto per condividere il piacere del momento.


Chiunque faccia tappa da queste parti non può sottrarsi ad un "cazone" cigoli e ricotta e alla montanara, due classici che in questo locale possono essere considerati come standard della tradizione in materia di pizza fritta napoletana.


E io chi sono per sottrarmi? Assolutamente nessuno!


Mo, diciamoci la verità: è mai possibile che si vada in pizzeria e non si mangi la margherita? Sarebbe una scortesia nei confronti del pizzaiolo, un atto di lesa maestà che i Cacialli/Messina non meriterebbero e dunque...




Quel che doveva essere semplicemente un atto di devozione diventa invece il centro della visita: non è la solita pizza che abbiamo spesso mangiato qui. 

La tradizione è evidente, il formato è quello 'a rrota e carretto tipico della zona; ma già a vederla si nota un impasto diverso, probabilmente leggermente più idratato, che il fornaio ha comunque saputo cuocere alla perfezione. Agli odori classici si aggiunge un suadente profumo di olio d'oliva che non tutti in centro usano o dosano per bene. L'assaggio conferma che c'è del nuovo nell'esecuzione e propone una pizza eccellente, equilibrata, saporita senza eccessi. 

Si d'accordo, non è che sin'ora qui le margherite fossero cattive, anzi sono sempre state molto molto buone, ma questa bella pizza racconta qualche altra cosa che papà Felice, nella sua tenace volontà di proporsi sempre con un profilo basso, tenta di tenere per se;  la nostra insistenza ( ai limiti della pretesa a dire il vero :-) ), lo porta infine a confessare con un malcelato orgoglio che il merito di Armando, il primogenito!

E' dunque cominciata l'era del Nipote del Presidente (e se ci aprite una pizzeria con questo nome voglio le royalties), il tempo nel quale è Armando a guardare in avanti con il suo bel gruppo di lavoro e che, visti i risultati, credo ci porterà a vivere ulteriori interessanti novità a Via del Grande Archivio.

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