Corso Italia, 54
Sapri
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Enzo Crivella non è (solo) un produttore di gelati; è un apolide che vive visceralmente la sua terra d'origine, è un combattente pacioso, un vulcano che erutta freschezza, è una forza della natura che partorisce idee meravigliose.
Una vita vissuta sempre con il piede sull'acceleratore, in giro per l'Europa del buon vivere, a confrontarsi con se stesso e ad accrescere il suo bagaglio di esperienza umana, ha generato l'uomo che esprime in modo completamente nuovo il proprio territorio.
Introdurre una gelateria parlando del suo creatore, in questo caso, è davvero indispensabile perché Crivella non è solo un chiosco al centro del lungomare di Sapri ma un di faro del buongusto di questo territorio; un laboratorio dove i prodotti del basso cilento vengono elaborati, esaltati, provocati, per generare stupefacenti momenti di passione.
D'altro canto non è per caso che Crivella è l'unico gelataio insignito del titolo di Maestro di arti e mestieri o come relatore presso il MAB, uno dei programmi UNESCO dedicati alla biodiversità e allo sviluppo sostenibile.
Con questa premessa, non lascia stupiti che l'aperitivo con gelato al plancton che accompagna formaggi erborinati o crudi di pesce sia proposto proprio da Enzo.
Non meraviglia il fatto di trovarsi a prendere uno, due, tre gelati di seguito, e magari accompagnarli con brioches appena uscite dal forno con le quali fare addirittura la scarpetta...
Da Crivella davvero ci si reinnamora del gelato; gustare Fichi bianchi del Cilento è un'esperienza da augurare a chiunque vogliate bene: si ritrova tutto il sapore del frutto in una crema equilibrata, non invadente, mai stucchevole. E' un gelato che addirittura si può odorare!
Si può godere decisamente con la Setteveli o il pesto di pistacchio oppure divertirsi con uno dei gusti che magari sono balenati nella notte ad Enzo e che la mattina dopo si è industriato nel realizzare.
Ho avuto, ad esempio, la fortuna di imbattermi in uno Stracchino di capra e lamponi (!): all'inizio sembrava quasi una banale Spagnola, ma piano piano è emersa l'acidità del formaggio seguita dal sentore ovino chiuso perfettamente dal dolce dei frutto di bosco.
Il bello è che, magari, ti ritrovi a chiacchierare con il Maestro che sarebbe interessante un certo abbinamento e lui quatto quatto si appunta una nota.
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