Il battesimo della Galamella

Quando uno tiene la capa tosta, la realizzazione di un progetto, costituisce sempre una sfida con se stessi: un tarlo perpetuo continua a provocare il sognatore sino a che, quel che sembrava un semplice e personale volo pindarico, non diviene realtà tangibile a tutti.


Quel testardo di Dario Meo, come abbiamo già raccontato qui, si è proposto di realizzare un progettino semplice semplice: far mangiare bene i bambini.
E attenzione, non si parla di rimpinzarli di ogni cosa che desiderano: tutto sommato sarebbe semplice produrre inguacchi assortiti dei quali i voraci diecenni sono golosi.


Eh no, #coluicheunavoltasalvavaipomodori desidera proporre alle nuove generazioni cibo buono e sano, tentando di scardinare alcuni tra i totem della gastronomia parallela cui sono sottoposti i nostri pargoli: biscotti industriali, pizze wurstel e patatine, creme spalmabili zuccherose.


La Galamella è la MeoRisposta alla innominabile (da molti, ma io me ne strafrego) Nutella.
Il battesimo in pompa magna al Gourmeet di via Alabardieri ha visto come padrini altri due sognatori capetoste niente male come Antonio Lucisano e Antonio Tubelli, con officiante Dora Sorrentino e maestro di cerimonia Tommaso Luongo.


Proprio Tommaso (uno che saprebbe dire, dopo un solo bacio,  da dove provengono e di che annata sono le fragole che hanno adoperato per il flower del rossetto della sua amata) ha pigliato a schiaffoni violenti tutte le certezze che ognuno di noi ha sulla compagna di bisbocce dolci di una vita accompagnandoci in un assaggio comparato.


Amici...lo sconcerto è pari alla scoperta che Babbo Natale è vostro padre in mutande e calzini che sistema in bella mostra i regali sotto l'albero... 
Odorare una dietro l'altra le due creme è spiazzante...io ho sempre annusato la Nutella come un cocainomane, ma l'intensità dei profumi della Galamella rende la mia vecchia amica inodore; 


dell'assaggio non ne parliamo nemmeno: la crema nostrana ha il sapore di nocciole e cioccolato, ha perso il sapore di olio d'oliva che ne caratterizzava il gusto nella versione di qualche mese fa; quella diffusa in tutto il mondo ha il sapore... dello zucchero!!!
Incredibile! Mi rendo conto di pronunciare una bestemmia per chi come me è cresciuto a cucchiaiate di Nutella, ma prima di lanciarvi nel confronto a vostra volta, fidatevi dell'opinione di un ciccione di professione.


Il buon Dario ha aggiunto un tassello al suo progetto antagonista e rivoluzionario, progetto destinato al momento a chi si può permettere di spendere 7,50 euro per il vasetto di 250gr. Il prossimo step della sfida è una Galamella con una percentuale inferiore di nocciole (al 20% in luogo dell'attuale 43%), onde consentire anche a noi poveracci con l'animo POP di gustare la Galamella in versione low cost.

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