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Vi è mai capitato di sognare di realizzare un'impresa?
Non so, magari chi è sportivo avrà fantasticato di segnare un goal in una finale dei mondiali di calcio o chi suona la chitarra di duettare con Keith Richards; c'è chi sogna di salvare tante vite grazie ad una scoperta in campo medico e chi desidererebbe cambiare una comunità con una intelligente azione politica.
La signora Liliana |
E' bello sognare e, spesso, è bello che i sogni rimangano tali, ma siamo sinceri, quante volte abbiamo provato davvero a realizzarli?
Francesco e Liliana Lombardi lo hanno fatto: con perseveranza, forza di volontà, spirito di sacrificio, capacità di mettersi in discussione e granitica convinzione di farcela, sono riusciti nell'obbiettivo di riportare la propria terra d'origine al centro della vita della loro famiglia.
Manuel Lombardi |
Vivere dei frutti della propria terra, coltivare, allevare, sentire il fruscio del vento tra gli alberi, la fatica come compagna di lavoro, assaporare le proprie origini a tavola, recuperare una ricetta quasi dimenticata. Chissà se la signora Liliana immaginava quando tutto è cominciato, che quel suo sogno di vita tra i campi avrebbe restituito ad una comunità grande quanto una nazione, quel patrimonio antropologico che è il Conciato romano.
Un formaggio antico lavorato completamente a mano, dalla rottura della cagliata alla salatura; una delizia che si "concia" in anfore di coccio con quello che la sua terra gli offre: l'amido delle pettole bollite, l'olio caiazzano, l'aceto di vino casavecchia, le erbe aromatiche.
Oggi recarsi a Le Campestre è come compiere un pellegrinaggio in omaggio alla famiglia Lombardi e al suo sogno, è un atto di devozione alla scoperta dei luoghi del primo presidio slow food casertano che, ennesimo riconoscimento, ha appena vinto l'Italian Cheese Award (chissà perchè è in inglese...) nella categoria formaggi aromatizzati..
Come ogni celebrazione ci sono dei riti da compiere.
Il primo è la visita dell'azienda agrituristica, per ammirare ed annusare quanto di buono troveremo nei nostri piatti ed anche per godere di una vista e di un'aria che non sono concesse nel quotidiano ai cittadini come noi.
Il primo è la visita dell'azienda agrituristica, per ammirare ed annusare quanto di buono troveremo nei nostri piatti ed anche per godere di una vista e di un'aria che non sono concesse nel quotidiano ai cittadini come noi.
Il secondo è ovviamente il pranzo, un momento di convivialità durante il quale ci si lascia trasportare da piatti tanto semplici da rimanere spiazzati. Ci ritrovi tutto quello che hai visto ed annusato in giro qui intorno, ma anche tua nonna che spentolava in cucina; ci senti un territorio ed una storia, che per forza di cose è anche la tua.
Le olive caiazzane con mele annurche, la zucca marinata in aceto di casavecchia, la frittatina di asparagi selvatici ed i salumi di maialino nero casertano compongono il primo piatto degli antipasti. Si continua con un formaggio primo sale che più fresco non si può accompagnato da pomodorini.
E si prosegue con una zuppa di fagioli, ceci e castagne che si può comporre nel piatto con del pane bruschettato e dell'olio di oliva evo.
I primi piatti: scialatielli integrali fatti in casa con carciofi, finocchietto e conciato e tubettoni con ragù di tracchia di maialino nero.
Abbiamo voluto un pezzetto di conciato al tavolo per potere assaggiare i piatti nella versione base e successivamente con una grattata ulteriore di formaggio. E' andata a finire che abbiamo preso una doppia porzione dei due piatti di pasta che abbiamo ri-conciato più volte...
Il pranzo è proseguito con uno stufato di maialino, salsiccia e patate.
Ed è terminato con i dolci: una soffice torta di mele (che non ha avuto il tempo di essere fotografata...) e una mela cotta accompagnata da vino casavecchia e pezzetti di conciato.
I costi: per tutto quel che si è detto, aria, vista e storia compresa, con vino e limoncello a volontà e con caffè di moka finale, il prezzo fisso è di 30 euro a persona.
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