Il nuovo spot di McDonald's, nel quale un bambino preferisce un Happy meal alla pizza, è stato considerato come un nuovo atto dell'azione di discredito della pizza napoletana e delle eccellenze campane.
Non vi è dubbio che sia in corso una strategia, basata su teorie per lo meno pretenziose, che abbia come obbiettivo la dequalificazione di mozzarella, pomodori, caffè e pizza. Tra i tanti attori che ne sono usciti malissimo, vi è la trasmissione Rai Report, che per qualche punto in più di share, ha perso molta della sua autorevolezza, proponendo servizi discutibilissimi e confutati per molte delle criticità evidenziate.
Stavolta, però, ritengo che non vi siano le condizioni per sentirsi attaccati da qualcuno.
McDonald's si sta facendo pubblicità. Punto.
Probabilmente, nel ragionamento degli autori, vi è anche una malandrina intenzione di fare leva proprio sulla rinnovata sensibilità riguardo la pizza napoletana, per ottenere (cosi come è puntualmente avvenuto) un pizzico di visibilità in più.
Ma, onestamente, come si può pensare di adire ad un'azione legale?
Denunceranno lo scenografo che ha rappresentato la pizzeria con delle luci più soffuse rispetto allo scintillante McDonald's? O il bambino che ha osato preferire l'happy meal alla pizza?
E' pubblicità! McDonald's tira acqua al suo mulino, rappresentando una scena che capita più spesso di quanto si possa pensare nelle famiglie italiane con prole, nel momento di scegliere come "investire" 20 euro per una serata.
A Napoli cresciamo a pizza e pomodoro, la maggior parte dei bambini preferirà una margherita al panino, ma una tentazione del genere, una volta a settimana, particolarmente per le famiglie meno abbienti, è davvero irresistibile: la confezione è un regalo da scartare, ci stanno due schifezzelle (panino, contorno, bibita e dolce) da mangiare, soprattutto c'è il regalino e costa solo 4 euro.
E poi ci sono i giochi all'aperto, magari c'è un po' di animazione, i bambini non devono stare seduti per forza al tavolo. Insomma, il gigante americano ha reso molto appetibile i propri ristoranti (come li chiamano loro) alle famiglie con bambini piccoli.
Nonostante si possa ordinare un happy meal composto da hamburger, carotine, succo di pesca Bio e snack al parmigiano reggiano, la scelta McDonald's riguarda più l'aspetto ludico che quello gastronomico e dunque è davvero tempo perso ragionare su di un attacco alla pizza napoletana.
A mio avviso, questa polemica dovrebbe invece portarci a due azioni.
La prima è anche il senso dell'esistenza di CucinaPoP: spenderci per sensibilizzarci al buon cibo e renderlo accessibile a tutti. Quante persone hanno consapevolezza di quel che mangiano? Quante sanno distinguere il buono? E se hanno imparato a farlo, quanto sono accessibili quei posti dove viene proposto il buon cibo?
La seconda è un'azione di marketing: usare McDonald's per promuovere la pizza. La creatività dei napoletani è proverbiale e certamente si riuscirebbe a metter su uno spot divertente e pungente (immagino alla stessa identica location, con gli stessi attori e quando il bambino sta per dire happy meal compare il più mediatico dei pizzaioli Gino Sorbillo o una fascinosa Maria Cacialli o un eclettico Enzo Coccia con una pizza fritta in mano e il pupo, con un sorriso a 66 denti, vi si avventa voracemente).
ph Paolo Cocozza |
E alla obiezione di qualcuno che direbbe che far girare una pubblicità del genere in tv costerebbe un botto, risponderei che un video del genere diventerebbe immediatamente virale in rete, raccogliendo ancora maggiori consensi.
Forza, cogliamo sempre il meglio dalle provocazioni e rimbocchiamoci le maniche!
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