Una birra di cantina per aperitivo?

UN MODO ESCLUSIVO, ELEGANTE E DIVERTENTE PER BERE LA BIRRA DI CANTINA, PREROGATIVA DEI MASTRI BIRRAI BAVARESI, SENZA INDOSSARE UNA IMBARAZZANTE SALOPETTE DI PELLE DI VITELLO!

Oggi è il giorno.
Si sentono solo i passi dell'uomo corpulento che scende la scala di pietra della cantina, "der keller" in tedesco. L'aria è fresca, odora di malto e luppolo, le pareti sono umide e la discesa deve essere lenta per evitare di ritrovarsi botte tra le botti. 



E' appena terminata la fermentazione dell'ultima cotta e il mastro birraio sta per esercitare una sua esclusiva prerogativa: il primo sorso dalla botte. 
La birra è cruda, cioè non è pastorizzata, e non è filtrata; l'assenza di questi passaggi fa si che la bevanda risulti ricchissima di proteine, vitamine (soprattutto la B12) e di lieviti.  
Il mastro birraio con un tubicino -detto il chiavistello- preleva la quantità di birra necessaria per valutarne la qualità. Terminato l'assaggio, chiude la botte con il caratteristico tappo in legno chiamato "Zwick'l".


Oggi, dimostrando ancora la nostra enciclopedica ignoranza, abbiamo scoperto che è possibile assaggiare una birra di cantina (Keller Bier o Zwick'l) senza essere un  uomo sovrappeso vestito con abiti tradizionali bavaresi. 



La 111 Zwick'l, prodotta da Auerbrau,è una di queste originalissime birre. 
Il birrificio sorto nel 1887 a Rosenheim, ridente località della bassa Baviera ai confini con l'Austria, nota per la Herbfest, la Ocktoberfest locale, e, soprattutto, per essere stata citata in ogni mia maledizione a metà dello scorso Agosto per il traffico congestionato dai flussi vacanzieri teutonici (Paolo lo ricorderà, le altre un pò meno vista la catalessi automobilistica...)


L'idea, che ci è sembrata azzeccatissima, è quella di proporre questa birra come un'alternativa brassicola ai soliti aperitivi. L'etichetta simpatica e colorata, l'originale e comodo nastro a strappo, sono i caratteri distintivi della bottiglia da 33cl.
La birra risulta leggera, torbida, fresca, con a dolcezza del malto e l'amaro del luppolo che appaiono molto ben bilanciati. Ce la siamo sparati con delle semplici patatine condite con limone e pepe. Una rivelazione davvero!


Risultato dell'assaggio: si è aperto lo stomaco... A nessuna della ragazze girava la testa e sottolineava, vaneggiando ubriaca, l'importanza fondamentale delle creme a base di sale del Mar Morto... Ne volevamo ancora... Mi pare davvero che la  111 abbia centrato l'obiettivo!

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