Con i prodotti di Eccellenza investiamo in salute

Si lo ammetto: ho un debole per Eccellenze Campane.
I poppers che frequentemente mi accompagnano per un acquisto o per un'incursione gastronomica, constatano la mia trasfigurazione una volta varcata la soglia d'ingresso.
D'altro canto sfido chiunque a rimanere impassibile nel posto dove contemporaneamente, con una sola occhiata, posso ammirare la tradizionale cioccolata di Gay Odin, Pasquale Marigliano che crea le sue meraviglie, Antonio Tubelli che offre i fritti di Timpani e Tempura e Guglielmo Vuolo che impasta&sforna proprio sotto il mio naso.


Tra qualche settimana Eccellenze compirà un anno e per fare un primo bilancio dell'esperienza abbiamo incontrato Pasquale Buonocore, il manager della struttura voluta da Paolo Scudieri.
Due nomi importanti della nostra economia che hanno dato vita ad un sodalizio che potrebbe portare in un'altra dimensione il comparto enogastronomico campano. 


Scudieri è amministratore delegato e figlio del fondatore dell'Adler Group, napoletanissimo colosso del settore dei trasporti; un imprenditore capace di aprire ben 18 stabilimenti nel mondo, pluripremiato e deciso a diversificare le sue attività puntando anche sulle eccellenze prodotte nella propria regione natia.


A chi altri poteva rivolgersi per realizzare questa impresa se non a Pasquale Buonocore, manager di lungo corso, già presidente di Expert Italia, fondatore con il suo amico Oscar Farinetti dell'esperienza di Eataly?


Buonocore è un entusiasta 70 enne che affronta questa nuova esperienza con una vitalità fuori dal comune, il tono e la rapidità del suo ragionamento esplicitano una passione non certo frequente nei manager di lungo corso, sempre più attenti alle conseguenze economiche dell'investimento che a quelle "sociali" più ampie.

Eppure la frase che ridonda continuamente nei suoi discorsi, che è un perfetto slogan pubblicitario (su un blog più figo lo chiamerebbero claim), è davvero indicativa;
"Comprando prodotti di eccellenza oggi, risparmierai in medici domani e in sostanza: investiamo in salute!" 


Mi aspettavo di parlare di numeri, di margini di guadagno, di prospettive di crescita ed invece mi sono ritrovato a discutere di ricchezza diffusa, di opportunità per i giovani vogliosi di ritornare alla terra, di necessità di investire nella produzione di pomodori o albicocche, di accessibilità popolare ai prodotti di eccellenza, di prezzi giusti per chi produce ma anche per chi acquista... in pratica un manifesto della cucinaPOP, per come la intendo io.


"Investiamo in salute" se ci lasciamo permeare da questo atteggiamento, che non riguarda ovviamente solo il nostro modo di mangiare ma il nostro intero stile di vita; mette al primo posto il bello ed il buono, modifica il nostro punto di vista sull'economia, valorizza aree e territori dimenticati. 


E non parliamo solo di aree rurali; basti guardare alla radicale trasformazione che ha avuto via Brin, passata nel giro di un anno da essere una invivibile periferia post-industriale ad un piccolo ma vivace polo attrattivo. Persino i parcheggiatori abusivi (sarà un caso?) sembrano meno colpevoli e più cordiali! 
Non è filosofia ma semplicemente un modo diverso di investire denaro, una strategia che ha prodotto ottimi guadagni (le 11.000 pizze di Vuolo sfornate ad Ottobre ne sono un indice), che è volano di sviluppo per tanti artigiani campani, che cambia il volto e le abitudini di ampie zone della città, che offre l'opportunità di gustare grandi prodotti e grandi piatti a costi accessibili.



Un esempio natalizio: oltre ai pacchi dono con i prodotti d'eccellenza, dai nomi simpaticissimi e dai diversi livelli di prezzo (dai 20 ai 70 euro), Buonocore ha voluto che ai celebrati panettoni di Marigliano (30 euro al kg) e Gay Odin ( 70 euro), venissero affiancati panettoni artigianali dal costo inferiore (16,5 euro). Tutto questo per soddisfare anche i clienti con meno possibilità ma comunque vogliosi di festeggiare il nuovo anno con il buono prodotto in Campania. 

Un'esperienza davvero POP, che a breve si ripeterà anche a Roma, Milano e Londra.

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