Gran Gusto? a via Marina

Via Nuova Marina, 5 Napoli

Un giro in centro, la settimana di ferragosto, rende perfettamente l'idea del perchè Napoli non sia ancora in grado di competere con le grandi capitali turistiche; un deserto urbano accoglie i volenterosi turisti che si avventurano in città sotto un sole finalmente caldo, negozi chiusi, servizi ridotti al minimo ed ovviamente anche pizzerie, trattorie, ristoranti e bar non sono da meno concentrando i propri periodi di chiusura nelle settimane centrali di Agosto.


Tra i pochi locali aperti decidiamo di fare una capatina da Gran Gusto su via Marina. Era tanto che ne avevamo voglia: dopo avere salutato con entusiasmo l'apertura di un luogo del genere in città, ancora non avevamo provato l'offerta "pizzosa" del ristorante.



La sala è ampia, accogliente, con un atmosfera sobria e luci soffuse; la grande enoteca, dove pure è possibile sorseggiare qualcosa, fa da quinta su di un lato, dall'altro il forno e la cucina a vista mettono in risalto il lavoro dei cuochi.

Optiamo per le classiche margherita e marinara alle quali abbiniamo una Franziskaner ed una Becks, entrambe tedesche, dal gusto piacevolmente amarognolo -tipico delle birre che rispettano i famosi vincoli imposti dalla legge della purezza del 1516-, entrambe alla spina.
Purtroppo la Becks, che normalmente presenta una bella schiuma persistente ed un perlage abbastanza vivace, appare come un bel bicchierone di acqua colorata, senza alcuna caratteristica della popolare bevanda. Alle mie rimostranze, mi viene offerto un nuovo bicchiere nel quale finalmente la Becks riappare in tutte la sue note caratteristiche.



La sala è quasi vuota, è presto ed è pieno Agosto. Ci godiamo lo spettacolo di due ragazze venete che impartiscono al pizzaiolo delle prescrizioni per una pizza che sia di loro gusto: poco pomodoro, solo fiordilatte, la pizza molto cotta... 



Al termine di una breve attesa arriva la nostra cena. Le pizze appaiono larghe, molto fini, dal cornicione non molto pronunciato. Anche nel nostro caso (soprattutto per la marinara) è stato usato poco pomodoro che in cottura spesso si è asciugato. Non percepiamo grandissimi profumi, se non quello dell'abbondante aglio usato per la marinara.


La cottura non ci appare buona, è evidentemente troppo prolungata tant'è che al primo approccio con coltello e forchetta la pizza produce il suono CROOOC tipico della patatina in busta spezzata o del cracker appena addentato



Anche provando a mangiarlo con le mani, la piega è rigida, anche con fette più grandi. L'assaggio conferma ciò che avevamo visto e odorato: la marinara è asciutta, molto croccante, poco equilibrata nei sapori. La margherita, certamente di miglior cottura ( ma anch'essa in diversi punti asciugata), ci lascia anche più perplessi per il sapore e la consistenza della mozzarella che (se non sapessi che a Napoli è considerata a giusta ragione un orrore gastronomico) penserei fosse un formaggio a pasta filata di bassa qualità tipo pizzottella. Un vero peccato perchè la pasta è risultata digeribile e non abbiamo avuto accenno di sete nelle ore successive.



Onestamente era tanto che non mangiavo una pizza così in città e me ne rammarico vista la buona idea di base di Gran Gusto. Probabilmente (anzi certamente) è stata una defaillance del momento, magari il pizzaiolo nel cercare di soddisfare le richieste delle ragazze di Bassano ( poi parlandoci abbiamo scoperto che c'era di mezzo un'allergia al nichel) si è un pò confuso con le nostre pizze, ma di certo l'esperienza di questa sera è stata pessima.
Una nota lieta è la simpatia e la cordialità del personale di sala, sempre presente ed attento alle nostre richieste.

Per due birre, una margherita, una marinara abbiamo speso 19,50 euro.

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