Via Riulo, 3 Pogerola di Amalfi (SA)
Tel.:+39.089.83.00.80 (meglio prenotare)
Perdersi con lo sguardo verso l’orizzonte di un mare blu e sorprendersi a scoprirne la fine in calette dagli scintillii turchesi; scorgere una vetta rocciosa tra l’azzurro e ammirarne il degrado in limoneti dal giallo intenso; visitare una chiesa dalla cupola dorata che si staglia su una verde macchia mediterranea.
Tel.:+39.089.83.00.80 (meglio prenotare)
Perdersi con lo sguardo verso l’orizzonte di un mare blu e sorprendersi a scoprirne la fine in calette dagli scintillii turchesi; scorgere una vetta rocciosa tra l’azzurro e ammirarne il degrado in limoneti dal giallo intenso; visitare una chiesa dalla cupola dorata che si staglia su una verde macchia mediterranea.
Probabilmente solo la costiera
amalfitana in una serena giornata di primavera può offrire una tale varietà di
colori. Decidiamo di concederci una giornata in questo paradiso e scegliamo per
pranzo di fare visita ad un locale del quale avevamo da tempo sentito parlare
ma che ancora non avevamo avuto il piacere di visitare: la Trattoria Rispoli.
La trattoria sorge a Pogerola,
una delle frazioni di Amalfi che era parte della linea di fortificazione della
repubblica marinara. Arrivarci non è difficile ma non essendoci indicazioni è
meglio studiarsi il percorso o dotarsi di navigatore. Noi abbiamo scelto di
scendere dai monti Lattari attraversando Agerola; qualche chilometro dopo il
monastero di Santa Rosa –proprio il posto dove la suorina ebbe la meravigliosa
illuminazione del dolce che ci regalerà la sfogliatella- ci si inerpica lungo
una stradina panoramicissima alla fine della quale c’è la piazzetta di
Pogerola.
La famiglia Rispoli dal 1947
gestisce questo esercizio, prima come rivendita di prodotti vari poi come
trattoria dai primi anni ’60. Il locale
è come te lo aspetti: semplice, accogliente, con le tovaglie a quadri, con una
vecchia credenza. Quando il tempo lo consente c’è una terrazza che si affaccia
sulla valle dei mulini e sulla quale immaginiamo quanto sia piacevole oziare
dopo avere mangiato coccolati dal fresco vento che scende dalla collina.
Le signorine Marina (in sala) ed
Enza (in cucina), coadiuvate dalla nipote, da ottime custodi della tradizione
gastronomica del posto, ci invitano alla scelta declamando il menù:
scialatielli fatti in casa di mare, scialatielli ai frutti di mare, gnocchi,
ziti alla genovese. Dando per scontata la genovese (non sia mai detto che mi si
proponga una genovese ed io la rifiuti), prendiamo gli scialatielli di mare.
Accompagniamo i primi con il classico vinello bianco della casa leggerissimo.
La genovese, con gli ziti
spezzati, è davvero buona; la signora Enza tra i tagli utilizzati, inserisce
anche la carne di maiale che rende il sugo più scioglievole pur rimanendo denso
e gustoso; gli scialatielli sono una pasta fatta in casa dalle signorine, una
sorta di pappardella spessa, callosa, ruvida che assorbe benissimo la salsa con
pomodorini, totano e frutti di mare.
Le genovese. Le porzioni sono generose |
In fatto di frittura la famiglia
Rispoli sa il fatto suo: perfetta, dorata ma non bruciata, croccante ma con il
sapore dei crostacei che emerge prepotente (come fosse una crudité) e i
calamari che quasi si sciolgono in bocca. Le alici con la provola sono
un’esperienza quasi gioiosa, un sandwich che solo qui in costiera, tra Cetara
ed Agerola, è possibile gustare alla perfezione.
Una singola porzioni di frittura di gamberi e calamari |
Le alici con la provola |
Terminiamo il nostro pranzo con
un babà al limoncello ed una foresta nera di Sal De Riso -pluripremiato
pasticciere di Minori- e con una zeppola fragole e mandorle della signorina
Enza. Con i dolci ci viene offerto (neanche a dirlo) un freschissimo
limoncello.
Ormai completamente a nostro
agio, proprio come ci si sente a casa di una zia quando dopo pranzo ci si
sbraca un po’ sul divano in compagnia, ci guardiamo ancora un po’ intorno e
scopriamo dagli adesivi piazzati all’ingresso che tutto il mondo della stampa
gastronomica italiana è passata almeno una volta qui, che anche il bucato è
homemade (uno splendido stenditoio di tovaglie al vento sulla terrazza che
ricorda un qualsiasi film in bianco e nero lo testimonia), che c’è un grande
menù a muro con i prezzi portata per portata ma senza indicarne i piatti che
vengono decisi giorno per giorno.
I prezzi sono da cucinapop: per 3
primi, due secondi, 1 contorno, 1 litro di vino, 3 dolci, acqua e limoncello abbiamo
pagato 58 euro (19cad.)
PS. Dopo il pranzo, fate come noi: prendete un caffè (accontentatevi) in piazza sulla terrazza dell'unico bar presente e godete del tepore del sole.
E per terminare la digestione fate due passi lungo il breve sentiero nella macchia mediterranea che porta alla sommità di Pogerola.
PS. Dopo il pranzo, fate come noi: prendete un caffè (accontentatevi) in piazza sulla terrazza dell'unico bar presente e godete del tepore del sole.
Un caffè affacciati sull'infinito |
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