La Masardona

Via Capaccio Giulio Cesare, 27


"Scusi, mi sa indicare via Capaccio Giulio Cesare?". "Mmmm, un attimo; Pascààà, addo sta via Giulio Cesare?!?!". Si avvicina il signor Pasquale :"Faciteme pensà nu mumento..". Decidiamo di chiedere direttamente di indicarci il locale, magari lo conoscono: "Dovremmo andare alla Masardona". In coro parte il "Ahhhhhh" che sottintendeva il potevate dirlo prima e perchè non chiamate le cose con il loro nome; il perfetto riferimento per orientarci nei vicoli di Sant'Anna alle paludi è la cappella della Madonna dell'Arco grazie al(la) quale ci troviamo catapultati nel primo dopoguerra gastronomico. 
Siamo tra il corso Lucci e il corso Garibaldi, in piena Napoli popolare; La Masardona non è una friggitoria ma una pizzeria di pizze fritte. Per Enzo, il pizzaiolo che insieme alle cugine Rosa&Rosa porta avanti la tradizione di famiglia, la vera pizza è la fritta.
Non è possibile dargli torto, perlomeno sino a quando si è avvolti nei profumi e nei sapori che inebriano il nostro soggiorno. 
Enzo propone una meravigliosa pizza sovrapponendo due dischi di pasta imbottita in maniera classica con ricotta, cigoli, provola e pepe; aggiungendo un pò si salsa di pomodoro si può gustare la completa o volendo si può optare per le varianti al prosciutto o al salame. 
Le pizze vengono servite in un packaging (credetemi non è superfluo chiamarlo cosi in questo caso) perfetto; la frittura è asciutta, fragrante, il ripieno risulta calibratissimo e riporta davvero ai sapori delle fritte che una volta si potevano gustare con facilità ma che oggi cominciano ad essere sempre più rare. La pizza ha la giusta dimensione per essere addentata in strada o appoggiati ad uno dei tre tavolini alti, magari accompagnata da una birra fresca o dal Marsala all'uovo con la quale viene proposta. 
Volendo optare per la versione ridotta ci si può orientare sul battilocchio, un calzonciello con gli stessi ingredienti della pizza grande o su dei croccanti migliaccielli di semola e cigoli. Il Martedì le delizie aumentano ed ecco comparire i Pagnottielli napoletani e i Casatielli. Il sabato a cena, potrete anche fermarvi nella piccola sala adiacente, provando le fritte con pomodorini, rucola e parmiggiano o alcune proposte gourmet (ci riserviamo di assaggiare quella ai fichi che sembra eccellente). 
Trattenetevi a parlare con Enzo e Rosa, comprenderete quanta passione mettono nel proprio mestiere, vi illustreranno il lavoro grazie al quale hanno raggiunto il risultato di una pizza fritta perfetta e mai pesante, vi racconteranno del perchè la nonna era chiamata la Masardona e della "caurara" con la sugna con la quale iniziò a deliziare gli abitanti del quartiere.
I costi sono ovviamente contenuti: battilocchi a 2 euro, la fritta intera 4 euro. In tre abbiamo preso 3 migliaccielli, 3 fritte complete e 1 birra per il costo di 15 euro.


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