50 Kalò

Piazza Sannazzaro, 201/B Napoli

Quando ci rechiamo la prima volta in un locale, ci piace lasciarci andare alle suggestioni: a quell'insieme di immagini, odori, rumori, sapori che ci ricorderanno nel tempo quella serata e che costituiranno l'esperienza alla quale fare riferimento per le successive visite. 

Potrà sembrare un'ovvietà ma da 50 kalò la Suggestione con la esse maiuscola, che ti accompagna nelle ore successive e che ti regala l'emozione della serata è proprio la pizza. Visitiamo in settimana il nuovo locale di Ciro Salvo aperto al posto de Il Sarago di maradoniana memoria, per evitare la fila degli avventori del week end. 



Dopo qualche minuto di attesa, ci accomodiamo in un bel locale, sobrio, con pareti in grigio, lampade che richiamano i '70 e un soffitto originale.
Il personale di sala è molto accogliente e premuroso, il menù delle pizze è diviso da quello per le bevande, i tavoli sono abbastanza vicini l'uno all'altro ma si può tranquillamente avere la propria privacy. La clientela è abbastanza di livello.




L'offerta delle pizze è intrigante perchè insieme alle classiche spiccano una marinara con scarole, una pizza con 'nduja di Spilinga e una carciofi e capocollo di Martina Franca che fanno gola. 
Non è da meno la proposta delle bevande con birre artigianali affiancate a grandi belghe, tedesche ed anche (finalmente) a vini campani.
Decidiamo di prendere la imprescindibile margherita e la pizza dell'alleanza, accompagnate rispettivamente da una Riegele Privat (bella bionda bavarese a bassa fermentazione) e da una Rulles estivale (una belgian ale stagionale).




La pizza dell'alleanza, premiata come miglior pizza del 2013 nella classifica redatta dal Gambero Rosso, è un pò il manifesto del lavoro di ricerca dei pizzaioli 2.0 nella valorizzazione dei prodotti del territorio nella declinazione di Ciro Salvo: fior di latte di Agerola, lardo di colonnata, cipolla ramata di Montoro, scaglie di conciato romano e olio evo Don Alfonso. 




Dopo una mezz'oretta abbiamo finalmente il piacere di fare conoscenza con l'opera di Ciro.
Le pizze risultano perfette nella cottura, un bel cornicione fa sfoggio di se sulle pizze debordanti dal piatto. Le margherite emanano uno straordinario profumo di pane, pomodoro e basilico; il profumo dell'olio è netto ma non deciso. L'assaggio conferma che ci troviamo di fronte ad una margherita di altissima fattura. La pasta è nuvola: ci divertiamo a premere il cornicione con le dita, ma l'alveolatura restituisce la forma dopo qualche istante.




La pizza dell'alleanza è ricchissima, non per tutti, dai gusti decisi ma calibratissimi: la dolcezza e la croccantezza della cipolla di Montoro si uniscono alla scioglievolezza e alla sapidità del conciato che a sua volta grazie alle belle note erbacee si armonizza alla perfezione con i profumi del lardo di Colonnata. E' una di quelle pizze che probabilmente è meglio assaggiare che completare, perchè importante nei contenuti; ci riserviamo infatti nella prossima visita di riordinarla come seconda pizza da porre a centro tavola.




Prendiamo anche una fetta di babà con crema chantilly e fragoline e una Rocher, accompagnati da grappa. I dolci sono buoni ma non quanto ci si aspetterebbe da Mennella, socio ANPI.

A parte gli ovvi effetti sull'alito della ramata di Montoro, le pizze, come ampiamente previsto, sono risultate digeribilissime.

In conclusione 50 Kalò è una pizzeria nella quale ci si reca per il piacere di scoprire nuovi percorsi del gusto, dove capire l'idea di un artigiano appassionato ed apprezzare la sua capacità di scegliere e lavorare  prodotti straordinari delle nostre terre.

Ovviamente, vista anche la location, i prezzi non sono popolarissimi (ma neanche impossibili); riassumendo: 2 margherite, 2 pizze dell'alleanza, 1 Privat 50cl, 1 Rulles estivale 75cl, 2 dolci, 2 grappe 72.50 euro (18 euro cad.)

Photo credit: Paolo Cocozza











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