Via alessandro Telesino, 21 Napoli
Siamo stati alla Cantina del Gallo di sabato a pranzo, dopo avere visitato i suggestivi siti delle catacombe di San Gennaro e del cimitero delle Fontanelle. Il locale è di strada, dunque affamati ed incuriositi ci siamo accomodati in una delle due sale con cucina a vista e ci siamo affidati a Mariano nella scelta degli antipasti.
La famiglia Silvestri cura questo locale, nato come un Vini e Oli, dal 1898 ed oggi si propone come una piccola oasi di gusto che serve i rioni sanità, Fontanelle e Materdei.
Iniziamo con una montanara ripassata in forno ottima; proseguiamo con arancino bianco e crocchè di patate (vere patate e udite udite - dopo tante cattive esperienze- come tradizione vuole con prezzemolo); continuiamo con dei "pizzicotti" di pasta di pizza ripieni di cigoli (ciccioli per gli extra moenia) e ricotta, friarielli (bietoline amare tipiche del napoletano, sempre per gli em), salame, cigoli, uovo.
A questo punto, pronti ad ordinare le pizze, veniamo simpaticamente raggiunti da un bel piatto di pennette alla sorrentina che completa l'entree.
La pasta alla sorrentina
Il gentil sesso a questo punto desiste dall'ordinare una pizza tutta per se delegando agli affamati consorti l'onere di rendere ancora omaggio alla fama del locale. Non potendo deludere le generali aspettative, prendiamo una pizza cafona (marinara riccamente condita e con pomodorini e formaggio) e un ripieno fritto completo (qui usano rendere la ricotta rosata con un goccio di pomodoro, cosi come piace a me). Le superbe pizze ci vengono servite al centro tavola, già tagliate in 4, circostanza che rianima le ragazze che partecipano con nuovo vigore al consumo del piatto forte del nostro pranzo.
'O calzone fritto
Dopo una pausa di riflessione necessaria a questo punto della giornata, chiediamo il conto, ma pare che non sia ancora venuto il momento del pagamento, poiché i "pizzicotti" di cui sopra, si ripresentano al centro tavola, stavolta in versione dolce spolverati di zucchero a velo vanigliato e ripieni di Nutella.
Definitivamente convinti della bontà del locale, lasciamo la mail per essere informati del menù domenicale e paghiamo (riassumendo 4 montanare/crocchè/arancini, 8 pizzicotti salati, 1 piatto di pasta, 2 pizze, 6 pizzicotti dolci, 2 peroni grandi, 1 acqua) 60 euro.
Punti forti: la cucina davvero ottima, ingredienti buoni, atmosfera casalinga, idee di piatti che lasciano fuori la moda gourmet ma che non sono banali.
Qualche riflessione: 1 minuto, forse 30 secondi in meno di cottura renderebbero pizze e fritti leggermente più morbidi. 15 euro a persona per un buon antipasto, ma per mezza pizza e mezza birra cadauno forse non è prezzo proprio da cantina.
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