Le zeppole di San Giuseppe: come riconoscere le migliori

Ma, onestamente, siete sempre rimasti contenti delle zeppole che vi hanno offerto o che avete clandestinamente acquistato in seconda, terza o quarta battuta? In effetti spesso capita che per over booking di prenotazioni o per cattiva organizzazione i bei dolcetti non vengano realizzati in giornata; purtroppo capita anche che qualcuno, nonostante sia un dolce tradizionale, non abbia ben chiare le tecniche di produzione e conservazione e quindi propongono ai propri clienti una ciofeca.
Come riconoscere allora una buona zeppola al forno? 

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L'aspetto: la zeppola è alta, tra il biondo ed il dorato, è visibilmente fragrante; la crema pasticciera è lucida, così come l'amarena; è colato un po' di succo sulla crema? Si noterà all'istante se la faccenda è avvenuta poco prima o nel mesozoico...

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L'odore: la zeppola, quando è fresca, emana dei meravigliosi odori, che si esaltano maggiormente quando si apre; una volta composta, vaniglia, amarena e uova, compongono un bouquet delicato e piacevolissimo

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L'assaggio: è croccante? mah... è morbida, quasi molle? bah... La zeppola deve essere fragrante, ma non croccante; rimanere solida in mano, ma non rigida; sopportare i tuoi morsi che incessantemente la incalzano, supportando la crema pasticcera sino alla fine. L'interno è vuoto ma restituisce i sapori da forno, la crema è... cremosa, senza alcuno spessore, diventa un tutt'uno con la zeppola, ne è la parte armata. Infine l'amarena: se è buona, la riconosci da solo, senza dubbio. Non ne potrai più fare a meno per il gusto che emana, per la completezza che dona alla zeppola; non è quel puntino rosso stopposo che spesso ti hanno fatto credere fosse l'amarena: è morbida, ricca di succo, odorosa, viva.




Potrei continuare, ma la salivazione eccessiva mi suggerisce che è il momento di recarmi a valutare il lavoro di taaaante pasticcerie...

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