Maneba, il bello della birra artigianale

Quanto conta per ognuno di noi la capacità di ascoltare? Quanto è importante nella nostra vita un atteggiamento di apertura all'altro o agli avvenimenti che ci occorrono ogni giorno? E, soprattutto, quanto riusciamo a metabolizzare e rendere parte attiva della nostra vita il frutto di questi incontri?


Nello Marciano è una di quelle persone che si è lasciato interrogare dagli eventi e che ha deciso di giocare la propria vita all'attacco, un ragazzo che ha scommesso su di un'idea creandosi le condizioni giuste per vincere.
Dopo gli studi in ragioneria, Nello, com'era d'uopo in quegli anni, è obbligato a concedere un anno della sua vita allo stato, trascorrendo le sue giornate in divisa. 
La sua permanenza sotto le armi è condivisa soprattutto con un piccolo gruppo di amici; uno in particolare ha una hobby davvero originale per quegli quegli anni: produce la birra in casa.


Nello, non aveva mai immaginato, sino ad allora, che quella strampalata passione potesse coinvolgerlo, ma la lontananza da casa e la voglia di impegnare il proprio tempo in qualcos'altro che non fossero fucili e marce, lo invitano a seguire il commilitone nelle sue rudimentali strategie brassicole..."Almeno, si beve!", avrà pensato.


Passato l'anno di militare, rientrato a casa ed impiegato in un'azienda tessile del vesuviano, tra una prima nota ed un incontro con il commercialista, Nello riflette che quei mesi di assaggi e cotture, gli sono davvero piaciuti e dunque, nei mesi a venire, una parte sempre più consistente del suo stipendio viene utilizzata per l'acquisto di pentolame, estratti di malto e gorgogliatori. 


Dopo qualche anno, la decisione: la birra sarà la sua vita! Chiede ai genitori di aiutarlo in quella impresa che a molti sarà sembrata una follia: un ragioniere, un colletto bianco, che c'azzecca con luppoli e bollicine? Bussa alle porte di tutti i birrifici campani, ma queste rimangono chiuse; approfitta della presenza di parenti nel cuneese per contattare Teo Musso, creatore di Baladin, la prima realtà artigianale della new wave italiana della birra, che non solo lo accoglie, ma lo terrà con se per i successivi 15 mesi.


Da quel momento in poi, luppolo e bollicine, sono letteralmente tatuati sulla pelle di Nello! Il mutuo acceso dai genitori nel 2008 diventa in un primo impianto di produzione: il giovane ragioniere vesuviano ha trasformato l'incontro, la passione, la caparbietà, la volontà, in birra! Questo non è un prodigio divino, ma è la realizzazione pratica di quella capacità di ascoltare e rendere parte attiva della propria esistenza gli eventi di cui sopra. E' il bello della vita!


L'oro di Napoli, Vesuvia, Clelia, Masaniello e poi Partenope e Spaccanapoli. 
Sono birre napoletane! Nello elabora delle ricette personalissime, preferendo le alte fermentazioni e giocando con le spezie ed i luppoli. Non è tra quelli che lanciano una birra al mese ma, come tutti i veri appassionati, è un perfezionista e dunque non smette mai di metterci mano. Le Maneba che gustiamo oggi hanno certamente un gusto diverso dalle prime, probabilmente più raffinato ed orientato all'idea odierna che ha Marciano della birra. 


E' il bello della birra artigianale: la possibilità di rinnovarsi continuamente, sperimentando nuovi punti di vista della stessa ricetta, intercettando nuove sensazioni che arricchiscono il bouquet di sapori.


I treni intanto passano e Nello ha la capacità di coglierli: una prima degustazione a Villa D'Angelo lo farà entrare nelle grazie del calcio Napoli e gli restituisce una prima fetta di notorietà, che verrà rafforzata nelle sempre più frequenti partecipazioni alle manifestazioni sulla birra artigianale che si tengono in Italia e in Europa.
L'incontro con Pasquale Buonocore, che lo porterà ed Eccellenze Campane, gli consentono un ulteriore salto in avanti: un secondo impianto in loco e la quintuplicazione della produzione.

Dovremmo lasciarci provocare da questa esperienza, affinché possiamo essere più decisivi per noi stessi, cogliendo il meglio delle cose che ci capitano e trasformandole in qualcosa di buono.


Io ad esempio, mi lascio sempre provocare da Nello Marciano, approfittando del suo lavoro di ricerca che mi restituisce in un buon bicchiere tutto l'Oro della nostra città o la rossa lava del Vesuvio o l'esuberante vivacità delle donne napoletane (senza per forza chiamarsi Clelia!)


So cosa state pensando...le berresti anche senza tutta questa prosopopea... si, e allora!?!??

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