La birra Green's gluten free: qualità senza compromessi

Derek Green è un commerciante di tessuti dello Yorkshire, in Inghilterra. E' una persona intraprendente, socievole, amante della buona tavola ed ha scoperto di essere celiaco già nel 1988.

Derek, nonostante la sua intolleranza, grazie alla crescente disponibilità di alimenti senza glutine, riesce ad apprezzare comunque la buona cucina, ma rimane sempre con un cruccio: la birra.
Come può una buona forchetta inglese rinunciare alla sua pinta?
Nel  2002, lascia l'attività nel mondo del tessile e si lancia nell'impresa della sua vita: creare una birra senza glutine. 
Non è azzardato parlare di impresa: per un anno approfondisce la conoscenza del problema, condivide con esperti e artigiani il suo punto di vista, ma quando si rende conto che i birrifici inglesi non vogliono saperne di sperimentare qualcosa che ritengono poco redditizio, si ritrova, desolato, al punto di partenza.


Ora, ogni appassionato sa che, se c'è un posto al mondo dove,quando si parla di birra,la parola impossibile è bandita, quello è il Belgio. 
In una cittadina vicino Gand, nelle Fiandre orientali, uno studioso universitario sta affrontando il problema di dare la possibilità a sua figlia, anch'ella celiaca, di bere la loro bevanda nazionale. L'incontro con Derek Green è determinante, tanto che i due riescono a presentare, già nel 2004, la prima birra senza glutine chiamata entusiasticamente Discovery (scoperta!).

Questa insolita coppia di geniali ubriaconi gluten free, ha continuato ad approfondire gli studi in materia e nel 2008 elaborano una tecnica per estrarre il glutine dalle birre tradizionali, prodotte con malto. 
Il risultato è da premio Nobel: anche i celiaci possono bere vera birra, prodotta con ingredienti "deglutinati", in tutti gli stili possibili.


Per rendere onore al lavoro necessario ad arrivare alla tecnica brassicola che farà felici milioni di celiaci alcolici, nonostante le ovvie perplessità, ci siamo lanciati in un paio di assaggi. 
Il risultato è stupefacente! La Pilsner mi ha lasciato talmente di stucco che ho preferito farla assaggiare alla cieca agli altri, proponendola come una Stella Artois. Dopo avere ascoltato le lodi della rinomata birra belga, presento la bottiglia e gli "ohhhh" di stupore diventano doppi quando ci si rende conto che la birra appena bevuta è senza glutine.


Per la Amber, non credo ci sia bisogno di tante parole. Guardate la foto e notate il colore, la torbidezza, la ricchezza del cappello di schiuma cremosa;  quale altra birra senza glutine può offrire queste stesse caratteristiche? La corposità ( e anche la forza) sono, onestamente, molto migliori di tante birre artigianali che abbiamo assaggiato in questi anni.

Orsù, amici celiaci, in alto i calici: brindiamo alla salute di Mr. Green, ringraziandolo per la sua determinazione nel regalare a tutti la possibilità di una birra di qualità senza compromessi!

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