Ce l'abbiamo fatta ragazzi!

Quest post non racconta un locale, un piatto o una bevanda ma una storia, anzi, tante storie.
E' la storia di tanti bambini di 15 o 20 anni fa, che oggi affrontano la vita con coraggio, intelligenza, sfrontatezza ed un pizzico di sana ironia. Ragazzi con i quali sono cresciuto insieme, nonostante allora avessi l'età che loro hanno oggi, amici a cui ora posso dire: ce l'abbiamo fatta! 

Siamo riusciti a studiare, a diplomarci, a laurearci; abbiamo scelto la strada della legalità e non ci siamo fatti scegliere dalla gente "'e miezz 'a via"; abbiamo imparato a stupirci ogni giorno di quello che agli occhi di tanti appare ovvio; abbiamo conosciuto la nostra terra: il mare e la montagna, la nebbia e le lucciole, i cipollotti selvatici e i frutti di bosco; ci siamo confrontati senza timore nel cerchio sull'erba; abbiamo vissuto la rabbia e il perdono, la disperazione e la gioia, la paura e il coraggio.

Una festa a città della scienza
Ce l'abbiamo fatta a prendere quei diamanti grezzi e, intaglio dopo intaglio, a renderli splendenti, nonostante noi avessimo l'handicap, rispetto ai nostri coetanei più fortunati, di essere figli del Rione Traiano, periferia di Napoli, Sud Europa; diamanti grezzi, come tutti a quell'età, ma sotto un bello strato di merda: avremmo dovuto avere qualcosa in più per riuscire ad esprimere noi stessi.

Ce l'abbiamo fatta ed il merito è tutto vostro! Certo, potevate dirmi che avreste imparato l'inglese e il giapponese (dopo essere stati maestri di chicchinese!), che avreste viaggiato, frequentato il teatro, fatto volontariato, che avreste messo il casco in motorino e la cintura in auto: mi sarei risparmiato quei cazziatoni epocali e (forse) vi avrei proposto più pallone e meno studio.

Piccoli passi di Pace 2012 ovvero i nostri eredi. Ph gruppograndi-orma.blogspot.it
CucinaPOP è vostra, siete voi. E' la necessità di continuare ad educarci alle cose buone, è il continuo dei laboratori dove assaggiavamo l'aglio, preparavamo i dolci o cuocevamo le sfogliatelle; è il desiderio di non vedere più, in tutte le periferie, bambini obesi in tuta, gironzolare per strada con una schifezza in mano.  
E' la voglia di rendere di nuovo popolare quello che oggi è materia da gastrofighetti. 


Qui non si parla della cucina di Carlo Cracco o di Alain Ducasse, quando mai zio Franco o la signora del VeGè si potrebbero permettere una cena da loro? Qui conosciamo gli artisti della pizza e i buoni ristoratori, gli artigiani del gelato e della pasticceria, impariamo ad apprezzare i buoni prodotti della terra o a capire qualcosa di più di birra e caffè, continuiamo ad essere curiosi delle cose di tutti i giorni.

Guglielmo Vuolo, Antonio Tubelli e Dario Meo
Ce l'abbiamo fatta ragazzi, ogni giorno per noi è una ri-partenza e sono certo, ovunque dovessimo trovarci, che sia Orlando o Tokyo, Sidney o Napoli, continueremo a mettere al centro di tutto la voglia di conoscere, capire e confrontarci e magari, tra qualche anno, dopo avere mangiato da Carlo Cracco o da Alain Ducasse (quando mai avete fatto quello che ho detto) qualcuno inaugurerà la sua Cucina Top!

Ah...e ora mettetevi in fila per due... e datevi la mano!

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