Il caffè al ginseng: una bella scorpacciata di grassi e chimica.

Zucchero, sciroppo di glucosio, diglicerdi degli acidi grassi, monortofosfato di calcio, fosfato tripotassico, carotenoidi, olio di cocco.

Non è la composizione del detersivo dei piatti ne di una importante medicina, ma più semplicemente gli ingredienti di una bevanda comunemente ritenuta naturale e dagli effetti salutari: il caffè al ginseng.


Incredibile a dirsi, ma la bevanda di origine asiatica che ormai ritroviamo in tutti bar, non è così salubre come viene presentata. Prendendo spunto da un interessante articolo di Giancarlo Rafele sulla rivista Slow-wine, abbiamo fatto qualche ricerca dai risultati stupefacenti.


La base di tutto è lo zucchero, cui viene aggiunto sciroppo di glucosio idrogenato. 
Già questo comincia a fare vacillare l'aura di bontà sul prodotto, ma è solo l'inizio.
Per emulsionare o comunque creare il giusto volume del nostro caffè viene aggiunto E471 (mono e digliceridi degli acidi grassi), per regolare l'acidità e stabilizzare il prodotto si usa una bella cucchiaiata di E341 (mono-ortofosfato di calcio) e un pizzico di E340 (un sale, il fosfato tripotassico).

Per rendere il nostro caffè delizioso non può mancare dell'olio di cocco (anch'esso idrogenato naturalmente); al colore pensa l'E160, un bel colorante carotenoide; al sapore la dicitura "aromi", che se non è seguita dalla parola "naturali", vuol dire che sono di sintesi (non c'è da preoccuparsi, in questo caso c'è la sola dicitura "aromi", niente di naturale).



E il caffè? E il ginseng?
In effetti nella ricetta c'è sia l'uno che l'altro. Nel migliore dei casi il caffè solubile è presente per ben il 14%, in altri l'8%, in altri ancora un pochino di meno.
Il ginseng, udite udite, è sempre presente con una percentuale dello 0.5%, circa 1 milligrammo in una tazzina...


Quindi riepilogando in un caffè al ginseng troviamo al massimo il 14,5% di caffè e ginseng, il resto è il simpatico miscuglio di cui sopra. Difficile a credersi ed in effetti non è sempre facile consultare le etichette degli ingredienti di un prodotto consumato al bar: spesso c'è reticenza da parte dei grandi produttori ad offrire queste informazioni. 
Quindi, per non essere tacciato di allarmismo o di "comblottismo" aggiungo i link al "Nescafè caffè goloso ginseng: il tuo piacere sfizioso" (...!.!), pagina ufficiale Nestlè dove si evidenziano ingredienti e valori nutrizionali o del caffè Crastan o delle cialde Lavazza.


Detto questo, che il ginseng abbia o meno effetti benefici sul nostro organismo, non è certo un problema di chi ordina un caffè prodotto in questo modo. Magari, meglio assumere la radice considerata una panacea per tutti i mali in altro modo e godersi un buon classico caffè.


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